La misura della grandezza dell'opera di un compositore è certamente data dalla sua capacità di parlare a generazioni successive di interpreti e di ascoltatori. Massimiliano Rolff con gli arrangiamenti per il suo trio scopre sfaccettature inedite in brani celeberrimi come quelli firmati da George Gershwin ed entrati ormai nel repertorio dell'Età dell'oro della canzone americana. L'album prende in realtà il via dalla sua opera Porgy and Bess, cui è dedicata una specifica, intensa suite, per passare poi a una serie di canzoni singole composte per altri spettacoli ma sopravvissute nell'uso come brani autonomi, tra grandi classici e opportune riscoperte.
Gli arrangiamenti sono scritti dal punto di vista del contrabbassista, e questo strumento rappresenta un po' la cartina di tornasole delle differenze tra tradizione classica europea e musiche della diaspora africana. Il suono del contrabbasso si situa in una parte della gamma tanto decisiva nel jazz come nelle altre musiche nere quanto secondaria o trascurata dalla musica classica occidentale. Sull'esempio del jazz i musicisti della seconda parte del secolo scorso hanno scoperto quale inesauribile produttore di suoni sia il contrabbasso, capace di cantare e lamentarsi, di essere romantico o percussivo, e spesso in questo disco proprio al basso è attribuito il ruolo melodico di esposizione dei temi, a sottolinearne le ampie possibilità.
Ma poi il trio in modo naturale e sciolto opera continui scambi di ruolo senza assegnare posizioni fisse di accompagnatore e solista ai musicisti con cui Rolff ha scelto di collaborare. Al piano troviamo il giovanissimo talento Tommaso Perazzo, che per chi non lo conosce ancora sarà una vera scoperta, capace di una prestazione matura ed equilibrata senza inutili sfoggi della sua tecnica scintillante, mentre il batterista Antonio Fusco esprime una concezione batteristica orchestrale e melodica senza perdere di vista la propulsione, anch'essa essenziale per questa musica. Colpisce la flessibilità con cui i tre musicisti in questa rotazione si mettono senza riserve a disposizione della composizione e dell'interpretazione che ne vuol dare il leader, commisurando i loro interventi alla specifica dimensione espressiva ed emotiva del singolo arrangiamento.
Fin dalle prime battute dall'introduzione e dal groove latino di Ain't si sente che siamo di fronte a un'idea originale e sostanziosa, non una pura riproposizione: il brano è continuamente variato in tutti i suoi aspetti pur restando sempre fedele all'originale.
Tra i brani in repertorio forse quello meno visitato dal mainstream è Who Cares (malgrado la storica versione di Bill Evans e alcune recenti riprese nella pop music). Se ne ascolta una versione spigliata in cui tuttavia si aprono squarci inaspettati anche nelle riletture del tema oltre che negli assoli: un'ottima rappresentazione delle qualità di questo trio, che ricrea un Gershwin ora meditativo e notturno, ora solare e ritmico, sempre aperto ad una improvvisazione contemporanea che ne valorizza i valori classici, le cantabili melodie e le delicate armonie.
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Track list:
01 Suite from Porgy and Bess: It ain’t necessarily so
02 Suite from Porgy and Bess: Bess, you is my woman
03 Suite from Porgy and Bess: I loves you Porgy
04 Suite from Porgy and Bess: There’s a boat leaving soon for New York
05 Suite from Porgy and Bess: My man’s gone now
06 Suite from Porgy and Bess: Summertime
07 A foggy day
08 Love walked in
09 Who cares ?
10 The man I love
11 How long has this been going on?
12 Someone to watch over me
13 But not for me
14 Embraceable you
All music composed by George Gershwin / All arrangements by Massimiliano Rolff
Personnel
Massimiliano Rolff – Double Bass
Tommaso Perazzo – Piano
Antonio Fusco: Drums