Adventures on Magia
Il dato significativo di una vita, per certi musicisti, è la coerenza granitica con uno stile, un habitat sonoro condiviso con musicisti dalle identiche passioni che garantisca padronanza perfetta dei propri mezzi espressivi, scioltezza, capacità di costruire, mimeticamente, nuovi temi che calchino le orme di quelli che hanno segnato il cammino di quell’estetica. Per un altro tipo di musicisti invece preme la necessità urgente, mano a mano che si srotolano gli anni di vita e di carriera, di forzare quella comfort zone troppo sicura per riuscire ancora a intuire azzardi significativi per sé, e nuove avventure sonore per chi vorrà ascoltarle.
Massimiliano Rolff appartiene a questa seconda categoria di musicisti. Molte pratiche sonore (ben radicate nelle estetiche afroamericane, ma non solo ) abitano testa, cuore e dita del bassista compositore, un mazzo cangiante di possibilità che di volta in volta attivano idee inventive nel suo percorso. Se avete apprezzato il Rolff solido, pragmatico bassista hard bop dall'intonazione e dal walking ineccepibile, se invece vi è capitato di vederlo con un basso elettrico a rincorrere l'infittirsi di biscrome alla Pastorius con un gruppo jazz funk, se, infine, avete gustato le non comuni dote nell'indagare le pieghe armoniche più nascoste nelle magnifiche epifanie sonore di Gershwin, sappiate che qui tutt’altra è l'aria musicale che si respira.
Qui torna (e si potenzia, affinandola) la pratica di un latin jazz che da molto tempo alberga nello spirito del musicista, e ha già lasciato tracce discografiche nel suo passato prossimo. Alcuni musicisti, peraltro, sono qui un felice ritorno. Il jazz non è un fiore solitario: è un mazzo di fiori non recisi, piccole ma solide radici in un humus nutriente che ha sempre sortito uno sfavillio policromatico. I colori del jazz contemplano profili melodici guizzanti che arrivano dal patrimonio gaelico, note che si tendono verso quella immediatamente più in alto o si piegano ad accarezzare quella più vicina in basso, scaturite da un’attitudine flessuosa africana, o forse afromediteranea, e altro ancora. Le molte culture latine che, per rapina coloniale di stato o per necessità di sopravvivenza individuale, si sono ritrovate tra America Latina, Caraibi e America del Nord hanno avuto un confronto diretto con tutte le altre culture.
A New Orleans nel primo ’900 si parlava spagnolo, francese, italiano, tedesco, inglese, e una quantità di lingue africane: ogni addendo di cultura musicale ha lasciato fiori che sono diventati, a somma finale, frutti. Con la tradizione eurocolta europea, che qui ritroviamo nell'eleganza tornita degli archi in quartetto, spesso fondale armonico avvolgente o dialogo contrappuntistico con i fiati, il propulsore ritmico del “tresillo”, la cellula ritmica latin caraibico-africana che accorpa il due e il tre in efficaci combinazioni, la dolcezza melodica dell’opera italiana, il gioco libero sulle gabbie ritmiche con ritardi e anticipi che a New Orleans faceva pronunciare in maniera danzante ogni musica, il “ragged time”.tresillo” that cross two and three in striking combinations, the melodic sweetness of Italian opera, the free play on syncopated rhythmic scenarios, which in New Orleans made every piece of music pronounce in a dancing way, the “ragged time.”
Tutto questo ritrovate in Magia, in una fusione riuscita, mai a freddo, (ben memore anche di nascoste finezze d'arrangiamento westcoastiane), che comunica una quieta ma avventurosa gioia di vivere. È il dono periodico che Magia, la vecchia barca a vela di Rolff, continua a riservare al suo nocchiero. Eccolo, il segreto svelato. joie de vivre. It is the rare gift that Magia, Rolff’s old sailboat, continues to reserve for its helmsman. Here it is, the secret revealed.
Guido Festinese – Febbraio 2023
TRACK LIST
01. Where Do We Belong?
02. Capo Noli
03. La luz de Abril
04. Dance Now
05. La tua canzone
06. Radici
07. Away
08. Mediterraneo Chant
09. Folks
10. Magia
11. Semplice (the new year’s song)
PERSONNEL
Massimiliano Rolff – (Double Bass)
Ruben Bellavia (drums)
Hector Martignon (piano)
Mario Principato (percussion)
David Pastor (trumpet)
Gianpiero Lo Bello (trumpet)
Gianni Virone (alto saxophone)
Humberto Amesquita (trombone)
Roberto Piga (violin)
Laura Sillitti (violin)
Daniele Guerci (viola)
Arianna Menesini (cello)
